Solennità di Tutti i Santi – 1° Novembre 2018

Solennità di Tutti i Santi – 1° Novembre 2018

Solennità di Tutti i Santi – 1° Novembre 2018

Oggi celebriamo la Festa di tutti i Santi; la Chiesa mette insieme i santi del calendario che festeggiamo singolarmente durante l’anno liturgico; ce ne sono però anche tanti altri che non sono entrati nel calendario, poco noti o conosciuti solo a Dio: anch’essi meritano la nostra lode e la nostra preghiera, perché siamo inseriti in una grande realtà che si chiama “la comunione dei Santi”, la nostra famiglia. Anche noi siamo santi in divenire, la santità è il nostro destino, la nostra chiamata, tutti siamo chiamati alla santità: se non lo diventiamo giorno dopo giorno, ci allontaniamo da Dio e dalla prospettiva di godere per sempre con Lui nell’amore. Ricordiamoci delle parole di Gesù: “vado a prepararvi un posto, perché – là dove sono io – siate anche voi” (Gv 14,2-3).  Quando si parla di santità si può essere colti dallo sgomento, perché ci appare come un qualcosa di molto difficile da realizzare. In realtà Dio non ci chiede una cosa impossibile! Come potrebbe ingannarci? Diciamo che Dio è un Padre esigente, come qualsiasi buon padre terreno che sprona i propri figli a dare il meglio di se stessi. Ecco allora la sua esortazione: “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5,48); “Siate santi perché io, il vostro Dio, sono santo” (Lv 11,44). Se dovessimo fare tutto con le nostre forze, sarebbe certamente impossibile diventare santi! ma siamo sorretti lungo il cammino della nostra vita dalla presenza di Cristo nella sua Chiesa, che agisce con forza attraverso i segni sacramentali, veri e propri strumenti della grazia di Dio per la nostra santificazione. Dobbiamo quindi prendere confidenza con l’idea di santità, e metterci all’opera per eliminare dalla nostra vita il peccato in tutte le sue forme. Questo è il primo passo: la decisione di cambiare vita, di rompere con le abitudini che contrastano con la nostra dignità di figli di Dio, chiamati a diventare concittadini dei santi. Dobbiamo avere grande rispetto per noi stessi, per il nostro corpo e per la nostra anima immortale. Il nostro corpo è la dimora di Dio, tempio dello Spirito Santo. Questo corpo è stato rigenerato nel lavacro spirituale del Battesimo che ci ha liberati dal potere di satana, che ci teneva vincolati a sé per il peccato d’origine; sulla nostra fronte è stato impresso il sigillo dello Spirito Santo (“Poi udii il numero di coloro che furon segnati con il sigillo” – Apocalisse 7,4)che ci è stato dato in dono, lo Spirito settiforme che è entrato in noi portando i suoi sette santi doni perché potessimo portare frutti di santità. Il Signore vuole darci questi doni, ma tocca a noi aprirci: “Chi ha sete venga a me e beva, chi crede in me, fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno. E diceva questo riferendosi allo Spirito Santo” (Gv 7,37). La Sapienza: E’ l’esperienza gioiosa delle realtà soprannaturali. Ci da una conoscenza di Dio che non passa dalla conoscenza delle cose umane, ma dalla condivisione della sua stessa vita. E’ fondamentale nella vita Cristiana, Risponde alle nostre esigenze di felicità. E’ la gioia degli Apostoli dopo la Pentecoste. E’ l’anticipazione del Paradiso. L’Intelletto: E’ la risposta al bisogno di conoscenza e verità. Ci fa comprendere in maniera chiara quello che la luce della fede suggerisce al nostro cuore. Nell’ultima cena Gesù dice: “Vi ho detto queste cose ma il Padre vi manderà lo Spirito Santo che vi insegnerà ogni cosa”. Fa capire in profondità la Parola di Dio e fa gustare la bellezza delle realtà rivelate. Il Consiglio: Offre un discernimento intuitivo e sicuro nelle scelte che facciamo per conoscere la volontà di Dio. Pensate alla scelta vocazionale. Accresce la virtù della Prudenza. Fa sì che le nostre azioni siano degne di Dio; ci fa agire sempre per la gloria di Dio. La Fortezza: Ci abilita a sopportare fatiche e sofferenze ma anche ad affrontare tentazioni e difficoltà. E’ lo spirito dei martiri, di coloro che sono ammalati da tempo e offrono queste sofferenze. Solo un amore grande riesce a superare tutte le difficoltà. La Scienza: Ci da la capacità di vedere le cose come le vede Dio. Fa sì che possiamo vedere sempre tutte le creature con gli occhi della fede. Fa percepire con sensibilità viva la presenza del Creatore nelle creature e la presenza di Gesù in tutti gli uomini. E’ alla base della santità perché ci pone sempre alla presenza del Signore. La Pietà: Ci fa sperimentare la tenerezza del Padre e ci fa sentire figli prediletti. “Come un bimbo sereno in braccio alla madre”. Ci da il senso della Divina Provvidenza, che riconosce che siamo figli di Dio e che lui provvede a tutto. “Il Signore non turba mai la pace dei suoi Figli se non per darne una maggiore”. E’ la forza del pentimento dei peccati. E’ l’amore dei figli verso il Padre. Infine il santo Timore di Dio: Non è paura, ma il riconoscere la santità e la trascendenza, la maestà di Dio. E’ il “santo” che recitiamo o cantiamo ogni giorno nella Messa (Is 6,1). Rende vivo il valore di Dio nella nostra vita, ci fa coscienti della sua presenza e ci fa dispiacere di far qualcosa contro di Lui. Adorazione, lode, ringraziamento partono da qui. Questi doni ci sono stati dati nella Cresima: tutti li abbiamo! E allora all’opera con gioia. Evitiamo le cose cattive, Gesù ne ha fatto l’elenco, eccolo: “Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie. Queste sono le cose che rendono immondo l’uomo” (Mt 15,19-20). Anche San Paolo fa un elenco: ” Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne; la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge. Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è legge. Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri. Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri” (Galati 5, 16-26). “Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro (1 Gv 3,1-3). Buona festa di Ognissanti a tutti!

Don Carlo Marcello

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